Welfare e territorio

Tra il 2005 e il 2006, il riordino del welfare pugliese è stato definito in un quadro normativo complessivo. La L.R. 19/2006, che ha recepito la L. 328/2000, è stata successivamente attuata dal R.R. 4/2007 con specifico riferimento all’articolazione della governance territoriale, agli indirizzi per la gestione associata a livello di Ambito territoriale, al percorso di approvazione dei Piani sociali di zona, e alla determinazione degli standard strutturali organizzativi e funzionali per l’intera rete dei servizi socioeducativi, socioassistenziali e sociosanitari autorizzati al funzionamento e riconosciuti sul territorio regionale.

Le Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia pongono come obiettivi primari la perequazione economica e sociale, la trasparenza delle attività economico-sociali, la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di politiche di parità di genere per produrre effetti positivi circolari su ogni membro della comunità.

Un campo di intervento di rilevanza strategica è quello relativo all'occupazione femminile poiché permangono costanti alcuni elementi che contraddistinguono la debolezza "strutturale" della partecipazione delle donne al mercato del lavoro: gap di genere in tutti gli indicatori del mercato del lavoro; una "specificità femminile" nello scivolamento dall'occupazione all'inattività; una prevalenza femminile nei lavori non standard, in un mercato del lavoro comunque segregato per genere, sia per settori e professioni che per posizioni gerarchiche; un divario retributivo di genere costante.

Inoltre, sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in maniera molto più incisiva che per gli uomini, incide la condizione familiare e la presenza di figli.

A queste problematiche vogliono dare una risposta gli interventi programmati nella logica dell'integrazione delle politiche, in attuazione a livello regionale con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali presenti sul territorio.